di Al Tallarita
E no cara Natalia Aspesi che scrive su Repubblica
E no a tutti coloro i quali siete convinti che toccare il culo a una femmina e dire ah bella sia normale o magari necessario per mantenere lo statuto di maschio virile
Avete rotto!
E la normalità di una palpata..
Oggettivizza il corpo femminile a oggetto di sesso.
Lo volete capire o no?
È culturale il problema.
Se non vi fosse tale schifoso problema proprio di base all’omino di Chiaravalle bravo padre di famiglia definito dai giornali …… Che se non mi venisse da piangere mi verrebbe da ridere a crepapelle..
Non verrebbe mai la spontanea idea di toccare IL CULO A UNA DONNA.
Ma siccome toccare e importunare sessualmente la femmina della specie è segno per la cultura di appartenenza di virilità e potere maschile.
Che se non ci provi non sei maschio capace.
E se non ci sta insisti..
Fino a importunarla
Perché questo fanno i maschi..
Non sei macho…
Avete ROTTO!
Con questo becero machismo.
E le femmine
che dicono
Non ci vuole l’ergastolo per una palpata sul culo sbagliano!
Perché avvallano questi atteggiamenti.
Se vi fosse la giusta denuncia e punizione
un altro imbecille ci penserebbe due volte prima di toccare una qualsiasi parte del suo corpo ad una giornalista che sta lavorando davanti alle telecamere.
Punto e basta.
Toccare una donna senza il suo palese consenso è VIOLENZA perché quella donna il suo fondoschiena non lo vuole toccato da nessuno.
COSÌ COME UTILIZZARE PAROLE SCORTESI VIOLENTE PAROLACCE O CHE CELANO SIGNIFICATI SESSUALI.
Mettetevelo in testa.
Benché meno mentre sta lavorando e sta facendo la giornalista davanti ad uno stadio. E che quella donna sia procace e bella, non è una scusante perché chiunque passi gli tocchi una qualsiasi parte del corpo.
O la guardi come un ossesso o faccia commenti fuori luogo sessuali e sulla sua fisicità.
Avete stufato con questa mentalità maschilista, specialmente le donne, che difendete questo tipo di uomini, che poi siete le madri che crescete questi mostri.
La cui mentalità, è quella di essere i possessori dell’oggetto -corpo- donna e per cui tenuti a fare sopra quel corpo, qualsiasi cosa desiderino vogliano e pensino.
E quando quel corpo-mente sfugge al loro possesso-controllo, anche a ucciderlo e distruggerlo.