Di Al. Tallarita

Chiunque, potrebbe trovarsi, nelle condizioni di subire violenza ed essere uccisa, da un uomo. Perché sono persone sane e normali. E i tipi di violenze sono milioni.

Verbali, limitanti, botte, gravidanze imposte, isolamento, discredito, schiavitù, gelosia, omicidio.

Sono gli uomini normali, affianco a noi. Intrisi dalla mentalità patriarcale, misogena e maschilista. Dentro ad una società che oggettivizza a ‘cosa di possesso’ il corpo della donna.

..io comando decido impongo distruggo.

Anche sui social, le stesse donne, postano video e foto del corpo come oggetto. La violenza è la normalità della cattiveria, non sono mostruosità lontane da noi, sono la banale quotidianità.

La certa banalità del male. Che cammina affianco ad ognuna di noi.

Sono i bravi uomini, ragazzi, padri, mariti e fidanzati, fratelli e figli, uomini sani, animati dalla convinzione di poter possedere e distruggere.

Una persona normale come tante, non un mostro, chi ha ucciso Giulia.

Perché non poteva più averla.

Non esistono mostri, ma esiste la cattiveria umana, la frustrazione di non possedere l’oggetto donna. Sono educazioni affettive disfunzionali che portano a questi omicidi.

Dagli anni cinquanta non è cambiato nulla, la mentalità patriarcale di cui siamo intrisi, non permettono alla donna di evolversi essere libere e accettate in quanto tali. Le donne ancora spesso no. Denuncia o specie le violenze domestiche. Di genete. Sottili e subdole. Alla donna viene imposto e negato.

E il meccanico è sempre quello, che le vuole in ginocchio. Remissive. Capaci. Silenziose. Madri, mogli, donne, amanti. Ma mai libere. Sempre oggetto. Da manipolare e su cui avrete diritto di potere e prelazione. Se una donna guadagna di più aumenta la rabbia dell’uomo. Se si veste, trucca, vive con libertà la sua vita, deve essere repressa, fermata, stuprata, uccisa E non stiamo pensando, alle culture che oggi sono tra noi presenti e che ancora di più schiacciano, uccidono, impediscono il respiro della femminilità. Intervenire in questa cultura di omicidi, persecuzioni, stolkeraggio contro le donne, che viene da retaggi di cui siamo costantemente e perennemente intrisi, non è affatto facile né scontato. In particolare in una società del consumo, che del corpo della donna fa scempio, aumentano una distorta cultura del vendersi, esponendo il corpo delle stesse giovani donne su qualsiasi mezzo mediatico sociale.

“Era,

era una madre,

poi era una figlia,

poi era

ed era una donna

libera

che voleva laurearsi

oggi è la vittima

ennesima lei dell’odio e della lucidità

dell’uomo che pretende

odia

e con bieca misogena violenta

picchia controlla uccide

perché non riesce a rinunciare al suo giocattolo

ora sono insieme madre e figlia

#Giulia”.

@cafisc#altallarita #annaluanatallarita #criminologo # antropologo

error: Content is protected !!