di AL.Tallarita
Così si perde l’arte e l’ambiente dato che questo modo esibizionistico non dà alcun risultato..
Sono vandali.
Ma quali ambientalisti e ambientalisti…
Il buonismo fine a se stesso distruggerà la bellezza quella vera e il mondo intero. Distruggere le opere d’arte, vandalizzarle, brutalizzarle per sollecitare la consapevolezza ambientale?
Ma smettiamola cortesemente.
E si vergognino coloro i quali, avvallano le astruse teorie di questi nullafacenti, sciacalli della bellezza d’arte, della cultura, che vandalizzano quello che il genio altrui ha creato. Manipolando ciò che già esistente in natura o frutto di una percezione geniale, poi materializzatosi nell’opera d’arte.
Sono subdole forme di iconoclastia. Al grido scomposto del: noi siamo i buoni che salveranno la terra e voi i mostri.
E se non mi piace quello che fate al mio mondo io distruggo.
Conflitti armati di farina, purè, carote e tanta superficialità.
Le opere possono subire danni.
Ma dove sono i principi pacifici buonisti paternalistici di un ambientalismo de no artri in tutto ciò?
I nuovi talebani.
Antidemocratici.
Le opere non parlano, non si difendono, non rispondono all’aggressione che subiscono.
Deturpare per avere attenzione?
Distruggere per non essere distrutti dalle centrali a carbone?
Prendersela con quanto di bello esiste, per non affrontare regimi poco democratici faccia a faccia.
Facile così.
Questi vandali, anziché subire la sindrome di Stendhal e avere tachicardia e vertigini o senso di smarrimento dinnanzi all’opera d’arte, si incollano dandogli le spalle.
Perché le disprezzano, perché in nome di ideologismi sterili, odiano tutto quello che il talento umano può e sà creare.
Il trionfo della mediocrità.
I mediocri avanzano all’urlo insano di salviamo l’ambiente.
Chi si spingerà oltre per superare il livello della tensione fino a rovinare davvero qualche importante opera d’arte?
Vogliamo restare ad aspettare?
Bah….