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Caporalato. Sbarra a RaiNews 24: “Legge 199 è di assoluto valore ma per spezzare queste forme di sfruttamento e prevaricazione occorre accelerarne l’attuazione anche sul versante prevenzione, formazione e qualità dell’impresa”

Pubblicato il 21 Giu, 2024

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“Il Paese deve darsi una strategia  complessiva concertata, negoziata, tra politica, sistema delle imprese,  organizzazioni sindacali, autonomie locali, per spezzare questa lunga scia di sangue”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra oggi ai microfoni di RaiNews24 sul tema delle morti sul lavoro, dello sfruttamento, della sicurezza, del caporalato  Questa  strage silenziosa è oramai diventata una vera e propria carneficina – ha sottolineato il leader della Cisl commentando gli ultimi tragici eventi di sfruttamento e di incidenti sul lavoro non ultimo quello avvenuto a Bolzano in uno stabilimento siderurgico dove un’esplosione ha causato il ferimento di 8 lavoratori di cui 5 gravi.

“La legge 199  che abbiamo conquistato nel 2016  anche con forti iniziative sindacali, con mobilitazioni svolte soprattutto al sud, in Puglia, in Calabria,  Campania, Basilicata, è considerata da tutti una legge di assoluto valore, di grande civiltà” ha ricordato Sbarra in riferimento alla legge volta a contrastare il fenomeno del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura.  “Un primo giudizio è che ha funzionato sul versante della repressione ma non ha dato assolutamente frutti  per ciò che riguarda l’investimento richiesto sulla formazione, sulla prevenzione, sulla qualità dell’impresa. Spero che l’incontro che è stato convocato per oggi al Ministero del Lavoro tra la Ministra Calderone e il Ministro Lollobrigida assuma iniziative finalizzate ad accelerare l’attuazione di quella norma legislativa per spezzare, soprattutto in agricoltura, forme di sfruttamento, di prevaricazione, di vero e proprio schiavismo, di disumanità come l’esempio a Latina”.

“Non passa giorno che noi  segnaliamo alle autorità ispettive, che dovrebbero vigilare situazioni di evidente sfruttamento e di negazione di diritti e di tutele per le persone che lavorano in agricoltura ma anche in edilizia e in altri comparti” – tiene a precisare Sbarra in riferimento al reportage del quotidiano ‘Il Messaggero’ dove si parla di ben 30mila invisibili, facendo riferimento ai lavoratori in nero.  “Abbiamo quasi 400mila italiani e non,  che subiscono  forme di prevaricazione e a cui vengono negati i più elementari diritti contrattuali. Ecco perché serve una strategia complessiva nazionale, che attivi verifiche, controlli, ispezioni nei luoghi di lavoro. E per fare  questo bisogna assumere più ispettori e tecnici della prevenzione. Bisogna incrociare le banche dati. La dimensione  ispettiva nazionale deve interagire e coordinarsi con l’attività ispettiva regionale e territoriale. Spero che la misura della patente a crediti che dovrebbe essere avviata  e sperimentata in edilizia e in alcuni cantieri mobili e temporanei, venga  estesa a tutti gli altri settori e comparti. Ma oltre ad inasprire sanzioni e attività di vigilanza e controllo dobbiamo fare un grande piano sulla prevenzione e sulla formazione  nei luoghi di lavoro ed anche nella scuola”.

Un passaggio anche sull’Autonomia differenziata e alla domanda se con l’approvazione si stia o meno spaccando il Paese “dobbiamo fare esattamente l’opposto – ha sottolineato Sbarra ricordando che dal 2001, da quando è partita l’operazione sulla riforma  del Titolo V e sulla modifica all’articolo 116, la Cisl sostiene che “qualunque  processo di riforma istituzionale deve  rafforzare ll’unità, la coesione, la stabilità del Paese. Che per noi significa assicurare i diritti di cittadinanza ad ogni latitudine della comunità nazionale e al tempo stesso attivare   veri processi di responsabilizzazione delle classi dirigenti. Ecco perché noi pensiamo  che prima di fare qualunque intesa regioni, Stato centrale, bisogna definire e finanziare i livelli essenziali delle prestazioni, attivare un Fondo perequativo fiscale finanziario che sostenga le regioni in difficoltà, superare il concetto  della spesa storica, e in alternativa dobbiamo mettere i fabbisogni standard. In una parola qualunque processo di Autonomia deve stabililizzare, rafforzare unire questo paese” – ha concluso Sbarra.

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