di Al. Tallarita

Dissento molto, dalla dichiarazione a caldo di non partecipare all’opposizione e paventare la dimissione in toto, della competitor al ballottaggio che è arrivata seconda. E negativamente mi colpisce.

La democrazia è anche questa. E che si sventoli lo spauracchio dei presunti poteri forti, quando il fiume scorre, il sole tramonta e risorge comunque e dovunque, a prescindere dagli esiti elettorali.. E specialmente laddove entro le coalizioni vi fossero presenti svariate tipologie di candidati, aiutanti, sostenitori e di tutto e di più, espressione della città. Da ambo le parti, a rappresentazione totale del tessuto Gioiese, dei quartieri e dei suoi svariati pensieri, sociali, etici culturali e politici, (perché attenzione, ogni espressione è cultura entro la quale si identifichino individui, uniti in un gruppo sociale che ne condivida idee e norme e tutte devono avere lo stesso rispetto da chi le osserva o le partecipa).

Fa specie vedere come si cerchi, magari per errate valutazioni, ora, di apporre bastoni ferrosi tra le ruote di una neo nata Giunta.

A cui deve essere assolutamente consentito di lavorare, come è stato per quella precedente.

E che ovviamente, non rappresentava tutti i cittadini se non di chi l’avesse votata, non riuscendo ad essere quella di tutti..E lo ha dimostrato restando sorda, a qualsiasi comunicazione, invito, richiesta o denuncia, che provenisse da qualcuno che si riteneva lontana dal verbo….Perdonate la mia acre franchezza, che tanto mi contraddistingue.. ma così stanno le cose, colloqui, inviti, carte e denunce alla mano.

Ora io dico e sempre ricordo, chi è senza peccato scagli la prima pietra, autoeleggersi a fautori del controllo, della legge, della giurisdizione, o meno, (ci sono appositi, grazie al cielo, organi competenti a farlo, per il benessere di noi tutti cittadini sociali), nella palesazione dei giochi eventuali di potere, quando storiche figure di burattinai (l’ho scritto prima del ballottaggio) ve ne erano e magari non si sono o non hanno voluto darsi da fare, quanto avrebbero potuto o dovuto (la storia Gioiese tramanda), per la loro stessa coalizione, non risultata poi vincente. E che abbracciava anche acerrimi nemici tra loro (nelle passate coalizioni opposti candidati). E a loro volta, additati come brutti sporchi e cattivi...e che oggi, comunque, volente o nolente, devono rilevare una sconfitta al ballottaggio, con la loro candidata competitor, dell’attuale Sindaco, democraticamente eletta.

Lo comprova, se ve ne fosse necessità un ottimo risultato alla prima votazione e un ancora più ottimo risultato al ballottaggio. Ove ha dimostrato che la gente ha creduto e sostenuto il suo progetto e programma.

Ma soprattutto, ha creduto anche alle persone, con più o meno preferenze, nelle altre liste. Che a loro volta hanno saputo presentare la loro visione di Gioia Tauro, coinvolgere anche i dubbiosi, chi si è sentito non più rappresentato (a seguito di un apparentamento che, ribadisco, legale e di proprio sentire e non giudicabile, se non criticabile dai componenti in seno al movimento, che lo ha deciso e posto in essere) e sono stati molto convincenti visto l’esito.

Allora, prima di lanciare la pietra così lontano dalla propria sede, sarebbe necessario analizzare, chi e cosa abbia fruttato poco o sia stato poco convincente, entro la propria di coalizione.

Inclusi i parenti acquisiti e sopraggiunti e con i quali si dovranno condividere gli scranni all’opposizione.

Che poi secondo democrazia sempre, sono i ruoli più importanti quelli legati all’opposizione. Ove anche allorquando, volessero e potessero rendere palesi, giochi, magagne, scorrettezze o facessero critiche costruttive e feroci, alla Giunta, ben farebbero, dato che è il loro mestiere.

Il più delicato forse ed importante.

Ed allora caldo giunga da me l’invito a calmare gli animi ancora una volta. A lavorare per il bene della città. Di fare e accettare l’opposizione la sconfitta e di rialzarsi se necessario, consci di essere migliori.

Dato che la cosa importante, è sempre mettere passione assoluta in quello che si fa, credere anche in ciò che si è fatto, che risulta di fondamentale esperienza per noi stessi e il nostro bagaglio umano e sociale. Ma tenendo presente il bene della città per la quale ci si candidava e non altri amari sentimenti distrutti vi e non costruttivi.

Forza e coraggio Gioia Tauro vi aspetta..!

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