Calcoli alla velocità della luce, orologi atomici e stazioni di terra sono alcuni degli elementi che rendono possibile il funzionamento di Galileo, il sistema europeo satellitare globale di navigazione più preciso al mondo. A questo tema è dedicata la copertina di Focus, che approfondisce in un ampio reportage il ruolo del Centro Spaziale del Fucino e dell’orologio atomico sviluppato a Nerviano con interviste a Marina Gioia, Responsabile degli orologi atomici di Leonardo, e per Telespazio a Marco Brancati, Direttore Tecnico e dell’Innovazione, Candido Fracassi, Responsabile Operativo di Galileo, e Pompeo Di Nicola, Engineering Hosting Galileo.
Il segnale di un satellite giunge dallo spazio in 84 millesimi di secondo, la metà del tempo trascorso in un battito di ciglia. Un istante nel quale si svolgono migliaia di calcoli, i cui risultati corrono via radio tra decine di satelliti che orbitano a 26mila chilometri di quota e 70 stazioni di ricezione sparse sul Pianeta, fino ad arrivare all’interno dei nostri smartphone consentendoci di rilevare con esattezza la nostra posizione.
Il cuore dei servizi di geolocalizzazione sono gli orologi atomici, realizzati da Leonardo a Nerviano, in grado di garantire una precisione quasi assoluta. È anche grazie al Centro Spaziale del Fucino di Telespazio che tale meccanismo prende vita. Nel più grande teleporto civile al mondo vi è infatti la sede di uno dei centri di controllo del sistema di navigazione Galileo, che riesce a determinare la nostra posizione a terra con un margine d’errore orizzontale di 20 centimetri.