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I robot sono (quasi) tra noi: apre la prima fabbrica di umanoidi al mondo

I robot camminano (quasi) tra noi: sta per aprire i battenti la prima fabbrica di umanoidi al mondo: ne tirerà fuori 10.000 all’anno.I robot sono (quasi) tra noi: apre la prima fabbrica di umanoidi al mondo Nel cuore dell’Oregon si sta compiendo un passo storico verso un futuro avanzato e tecnologicamente evoluto. Agility Robotics, startup all’avanguardia nel campo della robotica, sta per aprire la prima fabbrica al mondo dedicata alla produzione di massa di robot umanoidi.Questo sviluppo è un balzo significativo verso un’era in cui i robot e gli esseri umani collaboreranno più strettamente che mai: e spiega le recenti esternazioni dello stesso CEO di Agility (ne abbiamo parlato qui).Robot umanoidi: versatilità e innovazioneCon la loro capacità di camminare su due gambe e di maneggiare oggetti con precisione, i robot umanoidi offrono vantaggi senza precedenti rispetto ai loro omologhi industriali tradizionali. La fabbrica, soprannominata RoboFab e ubicata a Salem, in Oregon, ha l’ambizioso obiettivo di produrre 10.000 robot all’anno. Robot progettati (e da tempo, seguiamo Agility da oltre 6 anni) per affrontare compiti pericolosi e onerosi, come il sollevamento e il trasporto di merci, riducendo così il rischio per gli operatori umani.Fabbrica di androidiDigit durante i test in una fabbrica di AmazonAmazon, uno dei giganti mondiali dell’e-commerce, ha mostrato un interesse significativo in questa tecnologia, investendo in Agility Robotics attraverso il suo Industrial Innovation Fund. Il gigante del commercio elettronico sta testando il robot Digit, un modello sviluppato per applicazioni logistiche avanzate. La capacità di Digit di muoversi, afferrare e manipolare oggetti in spazi angusti e complessi lo rende ideale per ambienti di lavoro come i magazzini, progettati originariamente per gli esseri umani (che nel frattempo scioperano, avendo esigenze umane).La guerra dei robotNonostante l’entusiasmo e l’investimento significativi, l’avvio di una fabbrica per androidi resta una mossa tanto ambiziosa quanto ardua. Dopotutto, la costruzione di robot bipedi rappresenta una sfida ingegneristica imponente, no? Diversi competitor tra cui Tesla con Optimus e Boston Dynamics con Atlas stanno esplorando questa frontiera, ognuno con la propria visione unica. Senza contare i progressi di Google nel campo. Perfino la Cina sembra pensarla così. Pechino ha recentemente annunciato l’obiettivo di produrre in serie robot umanoidi entro il 2025.RELATED POSTArriva Google Gemini, e fa mancare il fiato: ma quando si potrà usare?Genio per disperazione: crea un esoscheletro AI per la figlia paralizzataNTT Data apre un hotel per “spiarti” il sonno: innovazione o sorveglianza?Il futuro in tasca: Looking Glass lancia il primo display olografico portatileDigit, il robot bipede di Agility Robotics. Sarà il primo umanoide prodotto in serie in una fabbrica?Vincerà chi riuscirà a superare più sfide degli altri. Quali sfide? Beh, la programmazione di robot per lavorare in sicurezza accanto agli esseri umani e la creazione di mani e braccia dotate di destrezza sono solo alcune di quelle che gli ingegneri stanno affrontando.Fabbrica di androidi: prospettive e impatti possibiliIl nostro grande piano è arrivare agli umanoidi generici il più presto possibile.Damion Shelton, CEO di Agility RoboticsLa realizzazione di RoboFab e la prospettiva di una produzione in massa di robot umanoidi segnano un momento cruciale nella storia della robotica.Lo scenario ideale prevede che i robot possano assumersi compiti ripetitivi e prevedibili, liberando i lavoratori umani per ruoli più complessi e creativi. La realtà potrebbe anche allontanarsi da questa previsione: il cammino verso un’integrazione armoniosa di robot e umani nel posto di lavoro è ancora lungo e costellato di sfide.Speriamo di superarle con intelligenza ed equità, perché le potenzialità sono immense. Il futuro prossimo potrebbe vedere robot umanoidi “freschi di fabbrica” che camminano accanto a noi, collaborando in modi che oggi possiamo solo immaginare.

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