Chiavette USB nei muri delle città di tutto il mondo: ecco cos’è il fenomeno di cui tutti stanno parlando
Chiavette USB nei muri delle città di tutto il mondo: ecco cos’è il fenomeno di cui tutti stanno parlando
Dead Drops è una rete di condivisione di file anonima, offline e peer to peer, che sfrutta gli spazi pubblici. È arrivata anche a Milano e a Roma: ecco di cosa si tratta.
di Rosario Grasso pubblicata il 14 Settembre 2023, alle 16:01 nel canale WEB
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Il progetto è iniziato a New York nel 2010 quando è stato ideato dall’artista Aram Bartholl per incentivare un principio di compartecipazione e condivisione. Tuttavia, presenta alcune lacune in termini di sicurezza informatica a cui sarebbe bene prestare attenzione. Si tratta di posizionare delle chiavette USB all’interno di muri presenti in alcuni spazi pubblici ben presidiati con lo scopo di condividere messaggi artistici. Per poter attingere alle informazioni basta avvicinare il portatile con una porta USB o dotarsi di un cavo di prolunga, senza la necessità di ricorrere alla rete Wi-Fi.
Cosa c’è dentro le chiavette?
Le chiavette originariamente sono quasi completamente vuote, se non per un file di testo “readme” con le istruzioni su come accedere al progetto. Chiunque passa nelle vicinanze della chiavetta, però, può copiarvi foto, brani musicali, testi e video, oppure scaricarli sul proprio computer se sono già presenti nella chiavetta. Il progetto, infatti, punta a sottolineare “il principio di partecipazione e condivisione”, come si può leggere sul sito ufficiale dell’iniziativa, che prende il nome di Dead Drops.
Non solo sul sito sono riportate le istruzioni per cementare le chiavette nei muri, con tanto di calce e gesso, ma anche una mappa completa che fornisce dettagli dove si trovano, o dove dovrebbero trovarsi, le chiavette nelle varie parti del mondo. Secondo la mappa, infatti, 2276 chiavette USB sono state cementate nei muri di varie città del mondo, mettendo a disposizione complessivamente 70475 GB. Alcune di queste si trovano in Italia: 14 a Roma e 11 a Milano.
Dead Drops
Ad ogni modo, non si tratta di un’iniziativa che risponde alle esigenze di sicurezza informatica. Come è facile capire, non risulta per niente improbabile che in alcune di queste chiavette possano essere installati malware o altri sistemi dannosi per i PC, allo scopo di sfruttarne le vulnerabilità a scopo di lucro. Inoltre, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera alcune delle chiavette che dovrebbero trovarsi in Italia sono scomparse e non sono più reperibili.