ISPI
Ricorderemo il 2023 come l’anno in cui abbiamo preso coscienza dell’ineluttabilità dell’ingresso dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite. Che quello innescato dall’IA sia un cambiamento epocale trova abbastanza consenso, più dubbi ci sono su che posizione prendere circa gli effetti di questa rivoluzione.
Molti dei compiti che ora svolgiamo potrebbero essere resi più semplici dall’utilizzo di sistemi informatici intelligenti.
Allo stesso tempo, c’è il rischio che le conseguenze di un vasto utilizzo dell’IA ci sfuggano di mano.
Siamo sicuri che il mondo verso cui stiamo andando è il mondo che vogliamo? Per comprendere le potenzialità e i rischi dell’intelligenza artificiale, e orientarsi in un mondo in continuo cambiamento, ecco una selezione di 4 saggi e 1 romanzo consigliati dalla redazione di ISPI.
L’intelligenza artificiale
di Melanie Mitchell
A che punto siamo con lo sviluppo delle intelligenze artificiali? Quali sono i rischi, e quali i benefici, dello sviluppo di tecnologie così avanzate dal punto di vista della capacità di simulare il pensiero e il comportamento umano?
A queste e ad altre domande cerca di rispondere Melanie Mitchell, scienziata americana che si occupa di modelli matematici per sistemi complessi e algoritmi genetici, in un saggio che unisce la dimensione meramente tecnica delle intelligenze artificiali con quella cognitiva e filosofica.
“L’intelligenza artificiale – Guida per esseri umani pensanti”
è la lettura perfetta per chi cerca un resoconto dettagliato per capire i progressi che la scienza dei sistemi informatici intelligenti ha fatto fino ad ora. Un saggio reso gradevole dalla presenza, accanto alla dimensione più tecnica, di storie personali e di un linguaggio a tratti umoristico.
Costruire l’Intelligenza: Google, Facebook, Musk e la sfida del futuro
di Cade Metz
Cade Metz è un reporter del New York Times che scrive di realtà virtuali, tecnologie futuristiche e robotica. In questo saggio, l’autore ripercorre l’evoluzione dello sviluppo delle intelligenze artificiali: da un progetto ritenuto da molti utopistico e irrealizzabile, ad una realtà che è ormai a tutti gli effetti parte delle nostre vite.
Metz comincia raccontando dei primi passi di un giovane neuroscienziato e di un professore di informatica, che insieme hanno dato il via allo sviluppo di sistemi informatici “intelligenti”. L’autore spiega come si è poi arrivati a creare un business milionario alla base della competizione sfrenata tra aziende come Facebook, Google, Microsoft o Open AI.
“Costruire l’Intelligenza: Google, Facebook, Musk e la sfida del futuro”
è interessante perché mette in luce, accanto alle potenzialità del genio umano, il lato oscuro dei sistemi intelligenti che stiamo creando. L’intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo, ma le cui potenzialità – se non opportunamente governata – rischiano di creare enormi danni alla privacy e di contribuire al rafforzamento di pregiudizi.
Superintelligenza. Tendenze, pericoli, strategie
di Nick Bostrom
Nick Bostrom non ha dubbi sul fatto che l’intelligenza artificiale potrebbe aprirci le porte per un futuro più sereno in cui vivremo meglio, più a lungo e più felici. Quando quindi l’autore firma, insieme, fra gli altri, a Stephen King, una lettera nel 2015 in cui mette in guardia dai potenziali rischi del loro sviluppo, non lo fa per conservatorismo o luddismo.
In questo saggio Bostrom articola quanto già anticipato in quella lettera: saremo in grado di governare le menti artificiali che stiamo creando? Come possiamo prevenire il rischio che un giorno queste non diventino così raffinate da sviluppare una coscienza autonoma e quindi staccarsi dal nostro controllo? In breve, cosa succederebbe se i sistemi che stiamo creando diventassero più intelligenti di noi?
Con una scrittura estremamente chiara e a tratti chiaroveggente, in questo saggio Nick Bostrom affronta tutte queste questioni e cerca di sensibilizzare il lettore sulla necessità di trovare una risposta a queste domande ora, prima che lo sviluppo delle intelligenze artificiali ci sfugga di mano.
Un mondo senza lavoro: Come rispondere alla disoccupazione tecnologica
di Daniel Susskind
“Un mondo senza lavoro” di Daniel Susskind tratta del complesso rapporto fra nuove tecnologie, intelligenze artificiali, e mondo del lavoro. L’autore presenta una breve storia del progresso tecnologico e constata che molte delle mansioni che adesso sono nostra responsabilità, saranno sempre più appannaggio dei computer. Fra qualche decennio potremmo vivere in un mondo in cui saranno le intelligenze artificiali a diagnosticare malattie, comporre musica, scrivere notizie e redigere un contratto.
Tuttavia, per l’autore la rivoluzione del lavoro innescata dalle intelligenze artificiali non è per forza negativa. Non lo è se saremo in grado di attrezzarci per tempo e rendere le nostre società resilienti di fronte ad un cambiamento così epocale. La vera questione sarà invece garantire che la ricchezza prodotta dal settore delle nuove tecnologie sia equamente ridistribuita, così da creare un futuro di benessere e prosperità per tutti, e non solo per le Big Tech.
Il vero pericolo dello sviluppo delle intelligenze artificiali è quindi quello di perpetrare un sistema in cui i benefici di una rivoluzione – quella dell’AI – vadano a vantaggio esclusivamente di pochi.
Macchine come me
di Ian McEwan
Come ci sentiremmo a condividere le nostre giornate, i nostri spazi e le nostre emozioni, ma anche a competere per i nostri desideri e ambizioni, con una mente artificiale?“Macchine come me”, di Ian McEwan, si svolge nel 1982 a Londra, ma è un’ucronia e quindi nella guerra delle Falkland l’Inghilterra ha perso, i Beatles suonano ancora e Alan Turing è vivo.
In questo scenario si sviluppa la storia di Charlie, che un giorno decide di acquistare un robot, ne imposta i parametri caratteriali e lo presenta alla fidanzata Miranda.
Presto però Adam dà prova di un’intelligenza raffinatissima, ma soprattutto di una coscienza complessa e profonda, tanto da rivendicare per sé emozioni (tristezza e amore) che noi, esseri umani, avochiamo come solo nostre.Man mano che scorrono le pagine il confine fra umano e artificiale diventa sempre più annebbiato e alla fine al lettore non può che sorgere spontanea la domanda: ma allora dove sta la differenza fra una mente umana e una intelligenza artificiale.
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