Di Al. Tallarita

È davvero angosciante, vedere come, con la condivisione totale dell’ informazione..nel momento storico in cui ci troviamo e oramai da più di un ventennio, la manipolazione totale della realtà, sia anche capace di cancellare i ricordi. Di cancellare quello che è esistito, come se non sia mai stato. Una manipolazione che eravamo abituati a vedere nella fotografia, ad esempio, in cui i nemici politici, venivano rimossi da vicino i leader..Ma oggi la riscontriamo, anche nelle informazioni condivise. E così la storia viene riscritta completamente, da chi detiene il potere di farlo. Beh mi direte, non è cambiato molto dato che la storia la scrivono i vincitori.. E particolarmente, con esperimenti fallimentari e pericolosissimi, come quello di Wikipedia, la morte dell’approfondimento culturale, la distorsione dell’informazione intellettuale, il gratis che uccide..non citabile infatti a scopo scientifico in articoli e pubblicazioni. In cui non si tratta assolutamente di luogo di condivisione, per le informazioni libere in cui leggere e informarsi dell’accaduto, dell’esito e del comprovato. Dato che chiunque può decidere cosa sia stato e cosa no. Cosa sia da condividere e cosa no, a suon di soldi a social media manager, perché diciamocelo pure..cosa c’è dietro.

Non esiste nulla di gratuito specialmente su internet. Ed è oltremodo palese, che si tratti di una manipolazione ad appannaggio di pochi eletti. Una sorta di setta, del sapere che và condiviso, scelto , plasmato e messo in rete. Il resto, semplicemente, non esiste! Pur esistendo, e continuando a farlo, perché non postato. Celato. Opportunamente. Per fini e scopi che non ci è dato sapere, all’interno di una cornice, in cui il mondo viene ricostruito, modellato, a piacimento. Ciò che lì non è raccontato, da questo gruppo di prescelti, dove c’è qualcuno che decide, cosa debba essere storia e cosa non lo sia…cosa debba essere palesato al mondo e cosa non debba invece esserlo, non esiste. E allora si trovano, addirittura delle pagine, che inneggiano a crimini o a criminali, anche di caratura locale, provinciale, oltre che nazionale e mondiale e questo è vergognoso! Perché significa esaltarne le gesta, di personaggi per cui sarebbe poco opportuno farlo. Oltre a darne solo notizia di cronaca, eventualmente. In quanto esaltandone le gesta, si aumenta anche la potenzialità di emulazione. Polemica a parte e non finirei di certo qui, né contro Wikipedia, né contro i vari social che riscrivono le verità, togliendo qualsiasi certezza e rendendo totalmente instabile la realtà, in cui invece è opportuno avere limiti, e radici. Proprio per poterla vivere la libertà, in contrapposizione al concetto di limite e come slancio dalle proprie radici verso l’oltre, ma anche questa parentesi si farebbe molto lunga..

Questa constatazione, mi sorge oggi, perché nella chat esperimento di arte e cultura e condivisione, di Vittorio Sgarbi e Morgan, già Marco Castoldi, quest’ultimo ha condiviso una lettera molto ironica a tratti sardonica, ma anche molto profonda e dolorosa, scritta nei confronti di Crozza. Che conosciamo tutti come intrattenitore televisivo, imitatore e mattatore delle sue trasmissioni.
Ne riporto qui di seguito il testo e mi auguro che Crozza possa leggerla.

E possa perché no, anche rispondere a Morgan. Dato che la sensibilità di questo artista italiano geniale, probabilmente pochi la conoscono.
Proprio perché, la storia viene distorta, manipolata, condivisa a tratti. E quello che viene condiviso, spesso sono solo i momenti difficili, le storture del quotidiano, che tutti noi abbiamo nella nostra umanità. Ma non di certo, viene condivisa la grande arte, la genialità, di un uomo che Vittorio Sgarbi, addirittura avvicina, a un altro genio del nostro italiano mondo culturale: Carmelo Bene.


Dovremmo ricordarci, che gli artisti specialmente queste sensibili genialità italiche vanno sapute esaltare e gli va dato il giusto peso quando sono in vita noi siamo arte cultura che esportiamo ne mondo. Siamo italiani. Ma non poi fare i coccodrilli di coloro i quali magari, spesso, sono stati ostracizzati nel mondo dello spettacolo italiano.

“Siccome sono nato nel 1972 ho esattamente 50 anni. Quando ne avevo 30 ero diverso, un po’ più bello, sinceramente dicono che non sono invecchiato male, ma a me sembra di portare i segni non tanto fuori ma dentro, del passare del tempo. Tu invece non sei per niente invecchiato, sei identico quando lavoravamo insieme, cioè nel 2008, ti ricordi? Dovresti ricordarti, abbiamo fatto tante puntate del tuo show, mi invitavi sempre e volevi sempre cantare con me i pezzi di protesta di Luigi Tenco, poi facevamo anche tante altre cose. Io mi ricordo benissimo ad esempio una versione divertente di “Don’t let the sun” dove tu imitavi il tuo giorno e io e George Michael, ma fondamentalmente io ero un po’ un pretesto perché tu volevi cantare coi pezzi stranieri di tempo che solo con me potevi fare e devo dire che canti anche benino, te la cavi non male. Però non c’è traccia alcuna di quello che hai fatto con me, sul web, e sui giornali della rete La7, sui tuoi canali, nulla, addirittura nelle informazioni relative ai tuoi programmi da nessuna parte c’è scritto che io c’ero e mi sembra assurdo, ero ospite fisso! Non si trova nulla eppure tu hai pubblicato tutto, c’è tutto quello che hai fatto, ed è tantissimo, caspita incredibile, praticamente tu sei sempre in televisione, ci saranno migliaia di puntate dei tuoi programmi, tutto tranne le cose fatte con me. Ma perché? Mi odi? Ma soprattutto poi perché cancellare ovunque anche le informazioni, come se fossimo in un film di fantascienza in cui ti cambiano il passato. Se provate ad andare su Wikipedia vedrete che io non sono mai esistito in un’edizione del 2008, non si fa nemmeno cenno. Volevo sapere se io mi sono inventato tutto se nella realtà è successo veramente, la trovo una cosa molto strana decisamente poco professionale e soprattutto un po’ inquietante, qualunque sia la verità, perché se non è successo, allora chiedo di ricoverarmi subito in clinica psichiatrica, se invece è successo allora mi fai un po’ paura tu. A presto”.

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