di Al. Tallarita
Chi è Simonetta Matone?
Una donna, che non si è fermata davanti a nulla, per portare avanti quelli che erano i suoi desideri e specialmente i desideri di difesa dei diritti di tantissimi bambini, che grazie alla sua voce, hanno avuto una voce. È un onore per Roma avere Simonetta Matone, impegnata per la sua città oggi, in nuove sfide alle quali non si tira assolutamente indietro. Data la sua tempra, la sua intelligenza e con quello sguardo, quegli occhi sempre vivi, di una luce intensa, di un sorriso verso chiunque si rivolga a lei.
Perché Simonetta Matone non guarda dall’alto della sua grande personalità, ma guarda tutti da vicino, dritto negli occhi. Lei che di racconti di dolore, di situazioni difficili, di verità scomode della gente comune, delle situazioni e famiglie ai bordi della società e nel limite dell’ illegalità ne ha ascoltati tanti. E ha lavorato testa bassa, per portare risoluzione, giustizia, sollievo.
Sorride alla portata di mano, ascolta e parla, con la naturalezza e la spontaneità di chi sa stare in mezzo alla gente, a ogni livello. Di chi sa dare ascolto alla gente e di chi sa prendersi le istanze della gente. Per portarle avanti, per fare lotta e per vincere.
Io mi auguro che questa domenica, chi debba votare a Roma, sappia che quella croce che mette sul simbolo della Lega e sul nome di Simonetta Matone, eletta capogruppo con la Lega in Campidoglio, che correrà alle elezioni suppletive del Collegio Roma Centro, a quel seggio che era di Gualtieri,
è un voto a una donna dalla forte personalità istituzionale, una professionista, un magistrato, ma è soprattutto un voto che darà, chi crede che le persone valide debbano stare nelle posizioni di potere per servire lo Stato e per servire la gente che li vota, con grande orgoglio e con fermezza.
Così come la Matone, ha fatto tutto nel corso della sua vita professionale. Lei che ha sempre detto ciò che pensava, ha salvato i minori dall’abuso, dallo sfruttamento e dalla violenza. Lottando contro quella società, che è ancora quella di oggi in parte, che anziché denunciare l’abuso, lo cela.
Classe 1953, legata alla sua famiglia e ai suoi figli di cui parla con orgoglio, si è laureata in giurisprudenza presso La Sapienza a Roma nel 1976 e dopo qualche anno diventava vicedirettore del carcere presso Le Murate a Firenze. Poi giudice presso il Tribunale di Lecco, nell’81-’82 e negli anni successivi fino al ’86 è magistrato di sorveglianza a Roma. Numerosi i processi civili arrivati in Camera di Consiglio, grazie al suo costante impegno.
Lavora inoltre per la corte di Appello di Roma fino al 1986, come magistrato di sorveglianza. Da ricordare particolarmente il suo impegno lavorativo, entro la casa circondariale di Rebibbia. Nell’87 diviene capo della segreteria del ministro della giustizia allora Giuliano Vassalli. E presso la Procura della Repubblica al Tribunale per i minori di Roma, sarà investita dall’incarico di sostituto procuratore dal 1991 al 2008. Si fa fondatrice nel 1992 dell’ADMI Associazione Donne Magistrato Italiane. Capo gabinetto del Ministro per le Pari Opportunità nel 2008, continuerà imperterrita il suo lavoro per la tutela delle donne e dei minori.